giovedì 31 maggio 2012

E' sera ed i pensieri, dopo tante chiacchere con le mie amiche, fluiscono

E' stata una giornata lunga, piena di visite, parole di affetto e qualche chiarimento.. Tutto procede e domani sarà meno 1!!! Il mio tedesco spero sia a casa a riposare, felice di aver fatto un grande regalo, di valore inestimabile.. Spero sia circondato dai suoi cari, che si senta un po' orgoglioso e che viva una bella vita..
Io ho tanto riflettuto su come questi mesi mi hanno cambiata, sono più forte, serena, aperta al mondo ed agli affetti.. Non sono mai stata convinta di essere generosa, anzi, un pochino egoista ma quello che ricevo mi dice che in fondo, in modo inconscio ho saputo dare qualcosa. . E ancora di più questo diventa un bisogno naturale.. Un modo positivo di vivere il mio quotidiano, di gioire di un sorriso dato ad una ragazza di passaggio qui nel corridoio, di un messaggio dolce a chi sta poco bene, di rassicurare un amica che fa fatica ad accettare me, le mie reazioni, il fatto che io neghi di avere una nube nera sempre sopra di me (ho cercato di spiegare che credo di essere molto consapevole di cosa sto vivendo, di cosa potrà succedere nel bene e forse, speriamo mai, anche nel male. Ma che se vivessi solo attanagliata da questo più che una nube nera vivrei con la Morte Nera di Guerre Stellari)
Sono pronta, serena e positiva e godo di ogni giorno sapendo che domani ci potrà essere una nuova difficoltà ma che oggi e' andato tutto abbastanza bene.
La notte e' calda, io sembro sempre un gavettone e via di diuretico, la faccia e' da luna piena e il colorito non e' dei più luminosi ma... Quando una e' bella dentro!!
Stasera niente ricette.. Ci vorrebbe più una bella tisana (diuretica mi raccomando) con il miele e un biscottino coccola..
Mi scrivete in tanti, chi sul blog, chi fuori, chi mi telefona, chi mi pensa e basta... Pensate pero', prima della nanna, a cosa avete di bello vicino a voi, piccolo o grande e abbracciatelo forte forte..

mercoledì 30 maggio 2012

Da "il segreto e' la vita" di Alessandro cevenini

Oggi penso di essermi fatta del male. Ma non ho saputo resistere e voglio raccontarvi questa storia.
Per chi si trova a combattere con una malattia bastarda come la leucemia ci possono essere tanti modi per informarsi. Tanti sono molto scientifici ed ostici per i più, ma alcuni aiutano subito a capire meglio. Beat leukemia e' esattamente questo. Il sogno di un ragazzo per creare conoscenza e facilitare la comunicazione tra chi vive questa brutta esperienza.
Alessandro Cevenini si e' ammalato di leucemia MIELOIDE acuta nel 2007 e da allora ha deciso di combatterla facendo informazione semplice, chiara e dettagliata. Ha creato un gruppo facebook e poi un sito in più lingue. La sua storia non e' andata bene ma ha combattuto sempre con il sorriso, l'empatia, la battuta e la voglia di vivere con gioia ogni cosa. Dalla sua esperienza ne e' uscito un libro edito da Piemme, un po' tosto ma che esprime quello che si vive qui. La cosa piu importante non e' la malattia ma la forza e la voglia di vivere e di fare e il gruppo fantastico di medici e infermieri che ti supporta ogni giorno in questa battaglia.
Scriveva: La differenza tra le cose difficili e le cose impossibili sta nel fatto che per quelle considerate impossibili ci vuole solo più tempo, più impegno.... E fede

E grazie dolce tedesco...

Oggi lui si sarà avviato al suo centro trasfusionale per procedere alla raccolta delle staminali. Chissà cosa prova.. sarà sicuramente un po' agitato ed emozionato e, anche se non vorrà farlo vedere come tutti i ragazzoni teutonici, forse avrà anche un po' FIFA.. Ti penserò tutto il giorno...

Meno quattro e inizia ad essere più tosta...

Innanzitutto una premessa: tutto procede come deve e nella norma ma questo non significa sentirsi al meglio di se. Ieri ho iniziato il delizioso siero del coniglio che dal nome, da quelle orecchiette morbide e pelose, sembra assolutamente innocuo ed invece e' infido! Ti si gonfia la faccia, il colorito diventa grigio verde, ti viene la nausea, gira la testa, febbrone alto e sei completamente, ma completamente rimbambita. Già Max dice che mi sono rimasti pochi neuroni.. Speriamo bene..
E poi, per tranquillizzarmi ieri sera mi hanno detto che la dose di ieri era di partenza e quindi più leggera... Chiedo clemenza a chi mi verra' a trovare nell'acquario se la conversazione non sarà a livelli adeguati. E poi, per non farci mancare nulla, oggi iniziamo anche con la ciclofosfamide, un altro bel chemioterapico su cui si narrano gesta mirabili.
Nel frattempo, seduta alla mia scrivania di fronte alla finestra con le fatine attaccate dalle mie amiche sul vetro, sto riflettendo che tutto sommato la vita della portinaia ha il suo perché. Son qui e siccome conosco ormai un milione di dottori ho un discreto passaggio di saluti tra medici, infermieri, operatrici sanitarie che arrivano a salutarmi dal trasfusionale, dal reparto di ematologia che mi ha vista così a lungo protagonista, dal day hospital.. Poi suor Candida, don Piero, Barbara, la moglie deliziosa di un signore ricoverato in un altra stanzetta.. Questa mattina poi che bella sorpresa, di fronte alla mia tendina e' comparso Massimo, con il suo sorriso dolce e pieno di amore (ed io ero veramente un cesso! Uffa)

E comunque, alla faccia del coniglio, ecco la ricettina di una rollata deliziosa mangiata all'agriturismo il Fiordaliso di azzano per il mio compleanno.

rollata di coniglio con farcitura prosciutto e pancetta
Abbondante fino chiesto selvatico e qualche rametto di rosmarino
olio evo
aceto balsamico
sale integrale
insalatina mista

Cuocere la rolata (gia disossata) di coniglio il giorno precedente in un ampio tegame con aglio e olio. Rosolare bene e cuocere a 180 gr per circa due ore o meno a seconda della dimensione (conviene sempre chiedere al macellaio che, quando ve lo disossa di solito e' anche ben disposto a dare consigli di cottura) Lasciar raffreddaresotto un peso almeno una notte in frigo.
Al momento di servire affettare sottilmente la rolata, meglio a macchina se il macellaio e' sempre compiacente e adagiare sul piatto. Al centro disporre le foglioline di insalata mista, ovvero lattughino, foglie di spinacio, rucola, cerfoglio, condita leggermente con un buon olio ed un filo di aceto balsamico.

domenica 27 maggio 2012

E siamo già a meno sei...

Questi primi giorni di chemio trascorrono tranquilli, pochi effetti collaterali nel breve (ma come sempre per rassicurarti ti dicono che arriveranno dopo) e tempo per me, per pensare, leggere, scrivere e parlare con le amiche, con papa', la zia e, finalmente dopo due giorni, rivedere Massimo.. E ieri anche avere notizie dei miele amatissimi toponi... Cme mi mancano i due pelosi biondi...
Oggi e' domenica, dal mio acquario vedo qualche albero ed una luce grigia e penso a come trascorrere la giornata. Voglio approfittare delle giornate buone per fare tante cose (e vi chiederete come date le dimensioni decisamente risicate della stanza e i limiti fisici indotti dall'essere legata a un palo appeso al soffitto) ma con la fantasia si può volare ovunque e sto pensando a tante cose belle da organizzare e, come da sempre dice la mia amica Milena, con le domande del giornalista schedulo tutto in vari step...
Chi, come, quando perché e dove..
Ogni progetto della nostra vita dovrebbe legarsi a questi quesiti..
Il chi e' fondamentale: questa esperienza di vita mi ha legato a persone impensate e allontanato terribilmente da chi mai avrei pensato mi avrebbe lasciata sola. Sono forse luoghi comuni ma e' profondamente vero che la difficoltà rafforza i legami. E quindi, in ogni progetto futuro, diventa fondamentale decidere con attenzione chi coinvolgere..
Stessa importanza riveste il come: ho alcuni progetti per il mio domani (se, come sono certa, ci sarà) e mi legano fortemente alla mia mamma, a papà e ai miei cari. Progetti che spero, nel loro piccolo, possano dare piccoli aiuti ed in cui avrò bisogno di nuovo del chi, di chi crederà che possa avere un senso farlo..
Quando: bella domanda questa? Dipenderà da tante cose ma soprattutto da come starò. Ma spero nel breve..
Perché: perché dopo una vita di sano egoismo in cui pensi che le cose brutte capitano al di fuori della tua cerchia, dopo una vita in cui pensi che ci penserà qualcun altro, ti rendi conto che puoi fare qualcosa. Vengo da una famiglia che da sempre, anche quando era piena di debiti in gioventù, ha sempre creduto di poter fare e dare qualcosa. Cosa mi spaventa? Mirare al meglio gli aiuti, essere all'all'altezza insieme a coloro che mi aiuteranno nel canalizzare le energie e le risorse e fare qualcosa di vero.
Il dove nemmeno a dirlo, sono caduta in un mondo così speciale, in cui l'attenzione, la professionalità, il sorriso, la competenza e la passione cozzano con le difficoltà della sanità italiana. Chi può, pur nel suo piccolo, dovrebbe pensare di aiutare chi vive queste esperienze a stare meglio..

venerdì 25 maggio 2012

Meno otto

Ebbene si, mi trovo a fare il conto alla rovescia come in quelle mille occasioni in cui attendiamo un evento e misuriamo il tempo che ci separa..
Il countdown di fine anno, quando aspetti la mezzanotte come se possa cambiare qualcosa nel primo secondo del nuovo anno,
i giorni che separavano i miei coetanei maschi e chi prima di loro durante il servizio militare per poter tornare da mamme e fidanzate,
i giorni finali a scuola, in attesa di pagelle e vacanze al mare e piste per le biglie nella sabbia e gite in bicicletta (almeno così era per me),
i giorni che ci separano, al lavoro, dalla consegna di una scadenza o di una gara e che vivi con l'impressione che la tua vita possa finire li (che esagerazione a pensarci ora),
I giorni che ci separano da un compleanno in più (e quest'anno son 41,per fortuna, dato che i 40 non li dimenticherò mai più)
ma questo e' il conto alla rovescia più sconvolgente della mia vita.
Una innocua, almeno all' apparenza, sacca di materiale rosa giallino farà entrare nel mio corpo una via di salvezza ma, come sempre, la strada per la salvezza e' ancora costellata di insidie.. Proprio come in ogni attimo della vita un grande, grandissimo evento ci riempie di una gioia immensa ma ci fa iniziare una nuova sfida ignota ed emozionante anche se un "po'" paurosa..
Comunque le pareti della stanza sono in materiale melaninico e io non posso assolutamente incidere le tacche del percorso!
Oggi comunque tutto bene.. Visite di amiche attraverso il vetro, chiacchere con suor candida, Don Piero, le dottoresse, le infermiere la moglie deliziosa di un signore ricoverato poco più avanti, telefonae e le solite carriole di pastiglie e flebo di cui non ho nessun controllo. (per una fissata del monitoraggio questo e' un vero atto di fiducia nei confronti della loro grande professionalità). Nel frattempo, in onore del mio amico immaginario tedesco procedo nel pubblicare ricettina tedesca sperando che le mie fonti non lo facciano inorridire. Ps questa arriva da un blog carino Di nome a cup of tea. Ps vorrei scrivergli per ringraziarlo ma e' difficile trovare le parole (ed ancora di più tradurle.. Ma forse so a chi chiedere aiuto...)

I Bretzel

una bustina di lievito secco
450 gr farina
2,8 dl acqua
1 cucchiaino di zucchero
3 cucchiaini di sale
4 cucchiai di bicarbonato

La prima cosa da fare è preparare una pastella fluida, da lasciar lievitare una ventina di minuti, a base di acqua, lievito, 200 gr di farina e lo zucchero
Trascorso il tempo indicato, aggiungere la rimanente farina ed il sale, impastare e proseguire la lievitazione per un'altra ora.
Dividere la pasta in 8 pezzi e lavorarla fino ad ottenere un filoncino di pasta di circa 40 cm...procedere dando la forma desiderata e bisogna fare una specie di ovale, dopo di che incrociare le due estremità del filoncino ed "attaccarle" sul bordo dell'ovale.

Nel frattempo scaldare due litri d'acqua con 4 cucchiai rasi di bicarbonato...una volta bollente immergervi i Bretzel e cuocerli circa 50 secondi, scolarli con la schiumarola e adagiarli su una teglia ricoperta di carta da forno. Decorare con qualche granello di sale grosso ed infornare a 200° per un quarto d'ora circa.

giovedì 24 maggio 2012

Meno nove

Dopo una giornata di ambientamento oggi mi sento bene e pronta ad andare avanti... Ho fatto la prima chemio ed ora sono in corso con la seconda.. Evvai ne mancano solo 14... Poi due giorni di tregua e altro farmaco.. Ho preso cinque pastiglie, e, in vena, un protettore gastrico, uno vaginale, uno neurale uno anti spastico e chi più ne più ne metta.. Mi sono spalmata cremina anti fungina in tutte le pieghe della pelle, ginocchia, ascelle, inguine, dita delle mani (ma lo sanno sti funghetti che io mi lavo tutti i giorni e che non devono rompere le scatole?)
E poi mi arrotolo come un salame al filo del catetere che questa volta non e' agganciato al palo "fidanzato" con le ruote ma, tipo cane alla catena, scorre sospeso su una guida a soffitto..
La faccenda del vetro e' anche divertente, vedi la gente che passa, ti salutano e ti senti un po' come la modella che tanti anni fa Fiorucci aveva messo in vetrina...
Ed infatti sfoggio un bel pigiamino a righe rosa Del Selletto molto chic.. Scusate la bieca pubblicità ma e' una amica di una mia amica ed in effetti fa cose molto carine. ecco il sito www.delselletto.it
Penso sempre al mio amico tedesco che sta facendo spero scrupolosamente le punturine di fattore di crescita in attesa di raccogliere le sue bellissime teutoniche cellule staminali, chissà cosa prova e cosa gli hanno detto di me.. Prossime vacanze: Foresta nera! Glie lo devo come minimo...
Ed, in onore del mio angioletto in terra e di quello in cielo (era la sua torta preferita, alla faccia del colesterolo) ecco una ricetto DOC tedesca:
La Schwarzwalder kirsch torte (Mannaggia che lingua difficile! In fondo e una torta cioccolato ciliegie e panna)

PREPARAZIONE: 45 minuti
COTTURA: 45 minuti circa
INGREDIENTI PER 4 PERSONE

• 4 uova
• 175 g di zucchero semolato
• 100 g di farina tipo 00
• 25 g di cacao amaro in polvere
• 450 g di ciliegie fresche
• 5 dl di panna fresca
• 50 g di zucchero a velo
• 1 bicchierino di kirsch
• 50 g di cioccolato fondente in scaglie
• 10 ciliegie sciroppate
• burro per lo stampo
• farina per lo stampo
PREPARAZIONE

Setacciate insieme la farina e il cacao. Sgusciate le uova in una terrina, sbattetele leggermente con una forchetta e montatele insieme con 125 g di zucchero semolato finché risulteranno gonfie e spumose. Incorporate alla crema ottenuta la farina mescolata al cacao. Imburrate e infarinate uno stampo di 22-24 cm di diametro e versatevi il composto, livellandone la superficie con una spatola. Cuocete in forno preriscaldato a 180 °C per 30 minuti. Sformate il dolce e lasciate raffreddare.
Nel frattempo preparate la composta di ciliegie: snocciolatele e fatele cuocere per circa 15 minuti in uno sciroppo preparato con tre cucchiai di acqua e lo zucchero rimasto. Prelevatele con un mestolo forato e trasferitele in una terrina; fate addensare il fondo di cottura a fuoco vivo e versatelo sulle ciliegie. Lasciate raffreddare.
Montate la panna con lo zucchero a velo e aromatizzatela con il kirsch. Tagliate la torta in tre dischi e disponete il primo sul piatto da portata; spalmatevi sopra la composta di ciliegie, ricoprite con un quarto della panna montata e appoggiate sopra il secondo disco. Ricoprite anch’esso con la panna montata e chiudete con il terzo disco. Cospargete la torta con la panna montata, distribuendola anche sui bordi, e guarnite tutto intorno al bordo con il cioccolato in scaglie. Decorate con ciuffetti di panna montata sui quali adagerete le ciliegie sciroppate.
E, miracolo della tecnologia sono finalmente riuscita a pubblicare anche una foto!! Impresa impossibile finora d oggi...

mercoledì 23 maggio 2012

Dopo tanti giorni di silenzio stampa eccomi di nuovo in pista...

Eccomi qui! Sono passati tanti giorni in cui non me la sentivo di scrivere nulla. La paura che le cose non andassero bene mi bloccava e mi sentivo un criceto nella ruota che gira senza meta. Piccoli dolori, disturbi strani, le piastrine in caduta libera e, soprattutto l'ansia che il donatore avesse problemi. Sapevo di avere altre chance ma mi sembravano più complesse per tanti motivi...
E poi, come nei migliori film, tutto si e' risolto in un evoluzione rapida di eventi.. E ora siamo qui!
Ieri, dopo un weekend in campagna con questa nuvola di tensione palpabile sulla testa, e'arrivata l'idoneita del donatore,il mio angelo tedesco.
Evvai, come non pensare che in tutto quello che e'successo non ci sia lo zampino di mia mamma? E'sempre stata fissata con la Germania, con il tedesco, si era rimessa a studiarlo e, come dice mia zia, ogni tanto iniziava ad abbaiare in tedesco e non la capiva nessuno...
E da lassù avrà detto, non voglio che sia Giancarlo, troppo stressante, e men che meno un americano (non le son mai piaciuti), ma assolutamente un tedesco.. E ha "lavorato" perché andasse così (pazienza se io ho vissuto al cardiopalma per settimane!!)

Ora sono in questa stanzetta con il vetro affacciato sul corridoio e penso che tra dieci giorni, il 2 giugno, sarò, e non solo in senso figurato, una persona nuova...
Ogni piccolo passo che mi condurrà li sarà un viaggio. Una meta ma anche una partenza..
Il viaggio di avvicinamento e' iniziato questa mattina: ore 7,30, carichi come sherpa, arriviamo in reparto.. Ricomincia la trafila per Massimo, soprascarpe, cuffietta, camice etc e illustrazione dell'organizzazione del reparto.. Poi prelievi vari e trasfusione di piastrine in contemporanea al lungo colloquio informativo con il medico (ossia il solito aggiornamento su tutte le tragedie che potrebbero capitare). C'e stato un solo problema, prima delle piastrine devo premedicare con l'antistaminico. Mentre lui parlava la mia battaglia non e' stata per non cedere alla paura ma per evitare di addormentarmi! Accidenti quanta sonnolenza mi da'! Vabbe, avrà pensato: " che tipo tosta, non ha nemmeno un cedimento di fronte alle cose che le dico"....
Questa notte si inizia l'idratazione e domani alla sei si inizia con la chemio....

Ps sul culinario oggi non mi esprimo. Sono tornata nelle braccia della mensa ospedaliera, gestita da una società che conosco bene da tanti anni (così come molti che mi leggono) e preferisco non commentare la pasta scontatissima, la bistecca di legno e le mele cotte di gomma...
Ps meno male che ho mangiato chili di frutta e verdura cruda in questo periodo... Qui non si può mangiare nemmeno quella fresca sbucciata!

mercoledì 16 maggio 2012

Tanto vento, tanto polline che vola e un po' di mal di gola... Meglio stare in casa!

... E quindi come ammazzare il tempo? Biscotti!! Come un novella desperate housewife preparo un bel cestino di biscotti all'avena e nocciole per i miei dottori.. Quasi quasi mi presento alla visita con il fiocchetto in testa e il grembiuli no a quadretti (volevo i codini per completare il look ma con i capelli così tanto corti non vengono proprio!) così invece che farmi il trapianto mi ricoverano direttamente alla neuro..
Lasciando perdere i deliri mentali da casalinga ecco la ricettina dei biscotti.. Sono veramente buonissimi!

170 g di burro
170 g farina
150 g di fiocchi di avena
190 g di zucchero di canna
150 g di nocciole
1 uovo
La buccia grattugiata di 1 limone
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Mescolare energeticamente lo zucchero con le uova e il burro morbido. Aggiungere la scorza di limone e poi la farina setacciata insieme al lievito e il sale. Infine, aggiungere i fiocchi di avena e le nocciole tostate in un padellino e tritate al mixer. Mescolare bene e, se troppo ascittu, aggiungere uno o due cucchiai di latte. Con un cucchiaio prelevare delle palline di impasto, disporle su una teglia ricoperta di carta da forno e schiacciarle per appiattirle. Infornare a 180 gradi per circa 15 minuti o comunque fino a che ben dorati. Togliere dal forno e far raffreddare bene.

lunedì 14 maggio 2012

Parole che voglio sentire...

Nel corso della trasmissione di Saviano e Fazio Pierfrancesco Favino ha dedicato le parole belle, che vorrebbe facessero parte della vita, alla sua bambina che tra poco nascerà..
Poi Fazio ha elencato quelle che spera saranno poco ricorrenti..
Ho iniziato a pensare alle "mie parole" e ad elencarle nella mia mente:
Amore, casa, cani, sole, luce, frutta, insalata, pomodori, pane, alberi, fiori, caminetto, fuoco, plaid, gioco, palla, jeans, ballerine, cuscini, occhi, bacio, lacrime, coccole, libri, fumetti, film, tulipani, zucchine, nocciole, desideri, arcobaleno, cuore, cioccolato, colori, profumi, erba, ragnatela, polipo, olio, silenzio, gatto, havaianas, cucina, Normandia, mare, nuvole, onde, vento, olmo, letto, risate, grattini, stelle, brividi, musica, famiglia, amici, mamma, girasoli, panchina, capelli, verde, papà, serenità, emozione, millepiedi, felicita', pace, favole, pioggia, rondini, asinello, leprotto, acqua, patatine, fierezza, rose, dignità, farfalle, orto, Natale, lentezza, chiacchere, passione...
Come dice Favino le parole, ora in ordine sparso, se messe in un certo ordine, significano Vita.
La vita pero' e anche fatta di parole brutte, piccole e insignificanti, amare e squallide che cerchi di tenere lontano come:
Paura, cattiveria, solitudine, classe, sboroni, ignoranza, maleducazione, lattex, poliestere, additivi chimici, cibo spazzatura, allevamento intensivo, pesticidi, business, target, etichetta, suv, morte, aridità, malattia, partiti, corruzione, pettegolezzi, omertà, armi, frustrazione, viltà, microbi, fame, sfiducia, ipoteca, rumore, traffico,....

domenica 13 maggio 2012

Dolcetti al cocco

Weekend in campagna praticamente estivo... Fino a ieri! Oggi in realtà, come ben predetto dai meteorologi, vento, nuvoloni neri e aria gelida...
Ieri pero' giornata bellissima in cui ho riscoperto le mie doti di bricoleuse e mi sono dedicata a verniciare la casetta degli attrezzi da giardino di un bel giallo vaniglia... Che bello trafficare vestita da "lavoro" senza pensare a nulla! E' stato come tornare a cinque anni fa, quando con tanta fatica e risate stavamo ristrutturando casa, sporchi di vernice e pieni di entusiasmo per questa nuova casa che e' il nostro rifugio e che racchiude tutti i nostri sogni più belli..
Poi, superati i pensieri poetici e presa da un raptus di fame, mi sono dedicata alle tortine al cocco..
Io ne faccio una versione light con il latte e qualche aggiunta perosnale ma, chi volesse seguire alla lettera la ricetta di Benedetta Parodi, potrebbe sostituire al latte la panna fresca ed evitare il liquore..

3 uova
150 gr di zucchero (io uso quello di canna perché più profumato)
250 ml di latte parzialmente scremato
250 gr di farina di cocco
2 cucchiai di farina
1 bustina di vanillina
Una bustina scarsa di lievito per dolci
2 cucchiai di rum scuro o di benedectine
1 pizzico di sale

Mescolare bene le uova con lo zucchero e il sale, unire la farina di cocco, il rum, la farina bianca setacciata e il latte e mescolare fino ad vere un composto omogeneo. Riposare in frigo per circa mezz'ora e aggiungere il lievito setacciato. Muscolare bene per amalgamare e versare nelle formino in silicone riempiendoe per due terzi. Cuocere in fono caldo a 180 gr per circa venti/venticinque minuti o comunque fino a che non siano ben dorate.

Sono morbide, dolci ma non troppo, profumate e sanno di vacanza al mare..si possono fare anche in versione torta ma il formato mignon secondo me da più soddisfazione!!

mercoledì 9 maggio 2012

Oggi e' il compeanno della mia mamma

Mario Luzi era uno dei poeti piu amati dal professor Lanzavecchia, professore di papa' ai tempi della scuola e colui che mi ha dato ripetizioni negli anni del liceo.. Mi ha fatto scoprire tanti autori e anche questa bella poesia..

Mia madre, mia eterna margherita

Mia madre, mia eterna margherita
che piangi e mi sorridi
viva ora più di prima,
lo so, lo so quel che dovrei, pazienza
di forte non è questa ostinazione
d’uomo che teme la sua resa. Forza
è pace. Il sopore che s’insinua
nell’ora giusta fra due giuste veglie
è forza anch’esso, non viltà. Ma ormai
che i tuoi occhi mi s’aprono
solamente nell’anima, due punti
tenaci al fondo del braciere
con cui guardare tutto il resto, o santa,
non è il taglio a fil di lama
che partisce ombra e sole in queste vie
puntate contro il fuoco
del mare all’orizzonte, è un altro il segno
a cui dovrò tener fronte, segno
che ferisce, passa da parte a parte.

martedì 8 maggio 2012

Una vita passo passo..

Sono tornata dal day hospital con qualche notizia buona...
Innanzitutto ringrazio i miei fantastici dottori: Hanno fatto i miracoli per riuscire a darmi delle risposte oggi e non lasciarmi nel limbo estenuante dell'attesa.
Il midollo e' pulito pur se non brillante (e forse e' per questo che le piastrine sono un po' basse).
Il donatore tedesco (l'altro campione arrivato) sembra abbastanza compatibile ma non ne parlerò fino a che non sarà tutto a posto.
A casa, un po' stanca dopo la giornata di tensione, ho iniziato a curiosare su sito dell'associazione Laura Coviello. Questa associazione, nata in memoria di una ragazza malata di leucemia e che purtroppo non c'e più, collabora da tanti anni con il CTMO del policlinico e ha migliorato per tanti aspetti la vita dei pazienti in reparto con piccole ma preziose coccole come Sky, il wifi, l'interfono e l'assistenza psicologica.. Ho iniziato a leggere i giornalini che semestralmente pubbblicano e soprattutto le lettere che tanti pazienti o parenti di pazienti hanno scritto. Hanno saputo descrivere tanti miei stati d'animo con cosi tanta lucidita' e forza da avermi profondamente colpito (e' vero che sono un po' ipersensibile in questo periodo ma credo che toccheranno il cuore di chiunque abbia voglia di leggerne alcune). Mi confermano una cosa: e' una malattia lunga, infida e mutevole, capace di sorprese continue ma che ti insegna a valorizzare la vita e dare un sapore fantastico ad ogni cosa. Da un lato ti senti tirato tra la tua vita di prima e quella di oggi e quella, assolutamente ignota, di domani, dall'altro scopri che la vita vera e' oggi, nell'istante in cui sei e ha valore per l'amore che provi e ricevi, per le cose buone che puoi fare, per le emozioni che provi, per le piccole gioie che riesci a donare a chi incontri sul tuo percorso.

Sempre sui giornalini dell'associazione ho trovato questa poesia di Papa Giovanni XXIII:

Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo,  così il silenzio e l’ascolto sono necessari alla vita dell’anima.
Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l’indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l’esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell’Amore. Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.

Un inno alla vita passo dopo passo..

L'ennesimo esame di midollo..

Sono qui, nella solita saletta d'attesa del day hospital, dopo aver fatto il prelievo di midollo.. Ormai sono un habitué e oggi ho anche incontrato una dottoressa con una manina d'oro.. In effetti sono tutti bravi, ma talvolta alcuni sono meno fortunati o un po' più incerti nelle manovre.. Oggi invece nessun dolore! Per tutto il resto aspettiamo fiduciosi.. Intanto chiacchiero con chi, come me, vive questo percorso difficile e complicato e penso a come sia generalizzato un approccio forte e battagliero. Ieri un signore anziano, un po' acciaccato, dopo aver fatto l'esame di midollo, era solo orientato a godersi un bel pranzetto in trattoria. Oggi, un ragazzo mio coetaneo che ha appena fatto il trapianto, mi racconta come si sente "nuovo" e come si sia rafforzato il legame familiare con il fratello e i genitori.. Un nucleo unico e compatto che combatte insieme. Ispirata dal signore di ieri penso anche io a cosa fare questa sera (ormai non faccio più progetti oltre le dodici ore, vengo sempre punita quando mi lancio in ipotesi più a lungo termine) e guardo con un po' di goduria a un bel ristorante di pesce vicino a casa.. Il Faro in piazza San materno.. In attesa di scoprire cosa offre il menù del giorno ecco la ricetta di una pasta buonissima... 300 gr di linguine 300g di pomodorini pachino 350 gr di gamberetti freschi interi 1cipolla bianca 2 spicchi d aglio interi 1cucchiaio di bottarga in polvere 1/2 bicchiere di vino bianco sale pepe olio peperoncino prezzemolo Tritare finemente la cipolla e farla imbiondire con l' aglio in una capiente padella, aggiungere i pomodorini tagliati finemente e portare a cottura a fuoco vivo per circa 6/8 min, alzare la fiamma e aggiungere le teste dei gamberetti schiacciandole con un cucchiaio per far uscire il succo. Toglierle con una pinza e buttare giu le code dei gamberetti e la bottarga, sfumare con il vino e portare a cottura per due minuti, regolare di sale, pepe, peperoncino e prezzemolo. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata e, quando sarà arrivata a cottura, con l'aiuto di una pinza passarla nella padella con il condimento senza scolarla troppo e saltare il tutto a fuoco vivo cosi da far legare la pasta con il condimento... Servire calda.

venerdì 4 maggio 2012

Curve a gomito e con visibilità molto ridotta

Tante volte ho detto di vivere questo periodo come un viaggio pieno di curve e dossi.. Oggi la curva da affrontare e' proprio brutta, di quelle da affrontare con cautela e guardando al rettilineo che sicuramente prima o poi arriverà.. Abbiamo dovuto salutare il mio donatore americano, purtroppo il giovane e aitante trentaquattrenne e' risultato inidoneo per almeno sei mesi per motivi clinici.. Gli auguro di guarire presto e lo ringrazio comunque di essersi reso disponibile mannaggia a lui, non poteva stare attento a non prendersi nulla!! Ora nuove valutazioni e riflessioni e vedremo cosa fare.. Lunedì esami e colloquio con la mia dottoressa (quasi più affranta di me, se possibile, per la brutta notizia)... Per fortuna ci sono tante strade diverse da percorrere ma mi sembra di essere li, con questa grande mappa aperta nell'epoca in cui non esistevano i navigatori, e cercare di capire insieme ai dottori quale strada intraprendere ricevendo man mano indicazioni dall'infotraffic.. Vorrei invece essere nel futuro ed avere il tele trasporto... La più grande lezione resta sempre questa: nella vita e' impossibile fare qualsiasi programma ed ogni volta che, in questi mesi ci ho provato, sono stata punita!! Per cui carpe diem di nuovo, oggi si parte per la campagna e mi godro' per due giorni le coccole amorevoli del mio fantastico fidanzato..