martedì 30 aprile 2013

Coq au vin e sfizi vacanzieri

Una bella settimana trascorsa in campagna tra libri, ozio, orto, passeggiate, qualche pioggerellina e camino acceso..
Domenica sono venuti a trovarci alcuni amici e, dopo una settimana di riposo e cene fuori, mi sono dedicata un po più seriamente alla cucina..
Il menu era semplice, assolutamente campagnolo ma gustoso..

Focaccia con le cipolle
Salame della zona
Frittatine del riciclo
Pasta con i carciofi
Coq au vin di julia child
Fragole panna e meringhe (fatte in casa ovviamente... )

La ricetta clou era il pollo copiato e poi ovviamente un po modificato dalla mitica Julia Child..
Prima pero alcune dritte sul resto..
La focaccia con le cipolle la faccio utilizzando la macchina del pane con il programma impasto per la pizza ma, in passato, il risultato non ci soddisfaceva completamente.. (Max e' diventato esigente!!!)
Il trucco che mi ha permesso di far felice il mio goloso maritino e stato il riposo al caldo.. Una volta pronto l'impasto secondomi tempi della macchina del pane la tiro fuori, la stendo sulla teglia bella unta di olio e la lascio lievitare un altra oretta in forno a 60 gr. A quel punto la farcisco con tanta cipolla affettata sottilmente e un filo di olio e sale e cuocio a 220 gr fino a che non e' bella dorata e con le cipolle un po' scurite.. Resta soffice e leggera anche se sicuramente un po calorica..

La pasta con i carciofi e' banale, carciofi tagliati a julienne e rosolati in padella con aglio e prezzemolo. Pasta cotta molto al dente e mantecata a lungo con un filo d'olio e acqua di cottura fino a completa cottura.. Ed alla fine tanta ricotta salata e menta e timo tritati..

Ed ecco la ricetta del coq au vin..

Un pollo ruspante a pezzi (deve essere un pollo allevato a cortile altrimenti la carne si sfalda troppo) di un paio di kg
400 gr di Cipolline pelate
2 spicchi d'aglio
Carota sedano e cipolla per soffritto
50 ml di brandy
1 bottiglia di vino rosso buono
Farina qb
Olio
300 gr di Pancetta a dadini
Rosmarino, timo e salvia e prezzemolo
Sale e pepe

Marinare il pollo con il vino, carota sedano e cipolla tagliati a dadini, gli aromi tritati sale e pepe per circa 12 ore. Scolare il pollo e filtrare la marinata. In una pentola capiente a fondo spesso (io ho usato una delle mie amate le creuset in ghisa ma van bene anche pentole in coccio o a fondo spesso) scaldare un filo d'olio a cui si sara' aggiunto uno spicchio d'aglio schiacciato. Rosolare i pezzi di pollo e, appena dorato, toglierlo dal tegame e tenere in caldo. nel tegame mettere le verdure della marinatura scolate, le cipolline e la pancetta e rosolare per 3-4 minuti. aggiungere la farina e far addensare il fondo di cottura. Aggiungere il pollo e sfumare con il brandy, far evaporare l'alcool e iniziare a sfumare con il vino della marinata iniziando con un paio di mestoli. Far cuocere a fuoco bassissimo per circa due ore e mezzo coperto. Servire ben caldo.. La ricetta originale prevede anche funghi champignon cotti a parte e aggiunti dopo averli ben rosolati in una padella con aglio e
prezzemolo. Era talmente tanto che lo abbiamo finito stasera con delle patatine lesse. Domani festa e poi giovedi il nuovo catetere e venerdi aferesi.. Si ricomincia ma del resto non posso continuare a lungo a grattare come una scimmietta (gia ci assomiglio grazie agli abbondanti peli regalatimdal cortisone..)
Chissa che con queste riusciremo ad eliminarlo a breve? Inizio a soffrirlo un po anche perche ultimamente, dopo " soli " tre mesi di somministrazione, gonfio come un pallone e, dopo la fase caviglie a pagnotta siamo passati alla fase coscie alla Vieri..

Settimana prossima mi regalo un po' di massaggi linfodrenanti che, come dice l'estetista fanno bene al fisico ma soprattutto allo spirito..
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martedì 23 aprile 2013

Un lunedì un po complicato...

Ieri avevo in programma il solito giro mensile di esami, visita e prelievo di midollo e osso...
Sono arrivata con il mio solito buon livello di tensione da risultati.. Ma piu tranquilla forse grazie anche alla oresenza di max ed alla prospettiva di una settimana in campagna..
L'esordio e' stato buono, prelievo con il mio dottore preerito e poi colazione e visita.. E vabbe, la graft e' ripartita e si decide di rimettere il catetere e ricominciare  con le aferesi ma non sono un grosso problema. A me basta che si arrivi a togliere il cortisone che inizio a sopportare poco ormai dopo quasi tre mesi..
Poi mi avvio al midollo.. Dppio buco perche il mio midollo ormai non ne vuole piu sapere di farsi risucchiarre e quindi doppia anestesia per cui ero stonata come una campana..
Ovviamente si decide di integrare alcuni esami del sangue e quindi l'infermiera deliziosa e bravissima del dh prova a trovare la vena.. Dopo due buchi rinuncia e mi manda a riprendermi un po.. Alteo giro e altri tre buchi con un altra infermiera (e per fortuna che sono brave ed abituate a gente senza vene) ed alla fine ce la facciamo.. Sembravo un vero colabrodo..
Per fortuna arrivati in campagna ci siamo concessi cenetta fuori per gratificarci un po ed una bella pintata di montalbano in tv..
Oggi son gnagnera tra schiena indolenzita, gonfiore da cortisone e raffreddore e tosse e tormento il mio povero maritino.. Ma e' bellissimo, c'e' il sole (sotto il quale ovviamente non posso stare ma pazienza), gli uccellini cantano ed abbiamomcomprato gerani, tageti e begonie e Max fa il giardiniere..
Chissa che stasera non si riesca a mangiare all'aperto..

domenica 21 aprile 2013

Che bella giornata!

Ora, spaparanzata sul divano, lo posso dire:
E' stata proprio una bella giornata.. Oggi il mio nipotino più grande ha fatto la comunione! Era emozionato, eccitato, un ometto ed un bimbo insieme.. Con le mani giunte e la faccia tutta rossa, la sua ostia per ciliaci e lo sguardo serio... Siamo proprio orgogliosi di lui..
 E poi mi sono finalmente potuta godere i miei tre nipotini tutti insieme, dare un volto reale della zia a Luca che, avendo due anni, praticamente mi conosceva solo via facetime e quindi pensava che la zia fosse un ologramma dell'ipad!
Certo, spero che nessuno dei miei dottori legga questo post.. Un'intera giornata tra chiesa e ristorante traboccante di gente non e' esattamente quanto consigliato ad una neo trapiantata ma ... Si sa'... Il pericolo e' il mio mestiere!!

Ora un po di riposo a casa con i piedi in alto perche le caviglie sembrano due zamponi (grazie mister cortisone! Ma dovevi iniziare a farmi gonfiare proprio ora che arriva la bella stagione e ci si scopre un po di più!)  Uff tra peluria sul viso e piedi di Shreck non mi sento esattamente una bellezza! Speriamo che Max tenga duro in attesa di tempi migliori... Per ora cerco di compensare la poca avvenenza prendendolo per la gola..
A questo proposito ieri risotto agli asparagi insieme ad una coppia di amici..

Ed ecco le regole auree del risotto:

Il brodo deve essere buono! per cui il mio consiglio e' prendere un pezzetto di carne per bollito una cipolla, una carota e una costa di sedano e un dado e una bella pentola di acqua fredda e far cuocere per un paio d'ore almeno.. Se si ha tempo farlo raffreddare e togliere gli occhietti di grasso che si formeranno per un brodo piu leggero..
E poi, in generale per i risotti con le verdure o il risotto giallo o bianco, tritare una cipolla bianca, rosolarla pian piano senza farla scurire in una casseruola con una noce di burro e, quando lucida e trasparente, unire le verdure scelte (nel mio caso gli asparagi tagliati a pezzetti piccoli) e eventuali altri ingredienti come salsiccia, speck o pancetta o prosciutto a dadini, rosolare un po' e tostare il riso continuando a mescolare. Sfumare con il vino bianco o rosso a piacere (basta che sia buono...) e far evaporare l'alcool..
A questo punto iniziare a versare un mestolo di brodo e lasciar assorbire a fuoco basso mescolando lentamente. Regolare di sale ricordando che a fine cottura aggiungeremo il parmigiano che da' sapidita'.  Continuare cosi un mestolo dopo l'altro facendo sempre assorbire bene il liquido prima di versare il mestolo successivo fino a cottura del riso (ancora al dente).
Spegnere il fuoco e unire una noce di burro ed una bella spolverata di parmigiano. Mescolare bene e coprire con il coperchio, lasciar riposare cinque minuti. A questo punto sara morbido, ben amalgamato e cremoso al punto giusto..
Ps anche il riso deve essere buono: carnaroli o arborio o roma..






venerdì 19 aprile 2013

Come babbo natale.. In aprile

Questa e' stata la settimana dei doni.. Mercoledì insieme a Clelia e a quel santo del mio amico Graziano (che si smazza sempre i lavori pesanti) abbiamo consegnato i dieci televisori al reparto di ematologia... Gruppetto improbabile di Babbe Natale e folletti che invece della slitta ha usato un bel carrello per la biancheria dell'ospedale... Belle le facce di Giancarlo il caposala e Veronica, bella la sensazione di dare una piccola comodità' in più ai pazienti, bella la consapevolezza che dobbiamo ancora fare mille cose ma il percorso e' iniziato bene..
Ieri poi e' stato ordinato l'ecografo portatile per il reparto e presto arriverà e sarà operativo.. 
Dovremo vendere ancora tanti libri per arrivare a coprire tutta la cifra ma tra chi li ha acquistati e li acquisterà, le donazioni di tanti amici arrivate direttamente in associazione e gli eventi organizzati e che faremo a breve e la forza dell'associazione Coviello che tutti i giorni lavora per soddisfare i bisogni del dipartimento di ematologia si può fare questo e molto altro.. Ed e' proprio emozionante..
E poi oggi una mia compare di leucemia, domani a un anno dal trapianto, ha regalato anche al centro trasfusionale del Policlinico un televisore per la sala aferesi.. Chi donerà il midollo potrà trascorrere le ore dell'aferesi in modo meno noioso..le dottoresse erano così contente.. A volte basta poco per rendere un servizio utile..
Quindi una bella settimana, piena di emozioni positive.. 
Peccato solo che la graft cutanea sia un pochino più arrabbiata e i primi caldi abbiano trasformato le mie caviglie in due zamponi.. 
Ma insomma anche babba natale soffre di ritenzione idrica da cortisone! 
Lunedì esame del midollo, esami e visita e vediamo cosa dicono le mie dottoresse... (Intanto oggi mi sono imbucata dai miei dottori del Policlinico per una rassicurazione sulle mie cavigline cicciotte...)

martedì 16 aprile 2013

La primavera finalmente e i suoi effetti collaterali

E' arrivata! Sole, caldino, giornate lunghe e luminose..
E insieme pollini e quella sonnolenza tipica dei cambi dinstagione..
Ebbene si, saranno gli antistaminici, lo scalo del cortisone, o proprio la primavera ma sembro affetta da narcolessia..
Nel weekend me la sono presa comoda.. Contrariamente a quanto si possa pensare io abbia fatto nei primi giorni di sole  ho letto, oziato e passeggiato pigramente mentre Max spostava legna e si dedicava per ore e ore ai la ori n giardino..
Ieri poi giornata campale al San raffaele. Purtroppo la situazione sta peggiorando e ieri c'era una manifestazione contro i licenziamenti. I poveri dottori dell'Utmo sono letteralmente impazziti per recuperare i dati degli esami, cercare di visitare tutti nel clima di guerriglia che si respirava.
E quindi dalle sette alle tre in sala d'attesa, sulle panchette di ferro.. Per fortuna almeno va tutto bene..
Sono arrivata a casa distrutta e ho iniziato a dormicchiare praticamente senza sosta, fino a questa mattina..
Una donna di compagnia!
Speriamo ritorni un po' della mia iperattivita'.. Non mi ritrovo proprio in questo nuovo personaggio pigro e sonnecchiante..

mercoledì 10 aprile 2013

Quasi quattro mesi dal trapianto

Sono trascorsi quasi quattro mesi dal trapianto e dovrei dire "son passati i famosi cento giorni" ma mi rendo conto che psicologicamente non e' cosi. Forse sono un po' scottata, forse mi sono resa conto che, a fianco a tanti che hanno avuto decorsi tutto sommato lineari del post trapianto, molti, forse la maggioranza (per lo meno di quelli che incontro al San Raffaele), hanno invece percorsi complicati per diversi mesi dopo il trapianto..
Per ora la piu bella conquista e' essere passata ad un controllo la settimana e poter essere padrona del mio tempo in tutti i giorni in cui non devo andare in ospedale. Lo vivo anche con un po di ansia, ammetto, tutti questi giorni senza controllare il mio emocromo, schiava mentalmente ormai di quelle stampate di valori incomprensibili ma che ormai studio e confronto con la perizia di uno studente di medicina.
Ieri parlavo con una compagna di sventura e commentavamo come "questa cosa" viva costantemente nel retro pensiero, abbia il suo angolo radicato e non ti abbandoni mai.
Forse ti fa godere di piu di ogni istante, ti fa ricordare la bellezza di ogni giornata ma, al contempo, ti toglie l'incoscienza e la serenita'... Ma e' cosi e non si puo modificare..

E quindi ecco una ricettina di buon augurio, chiamata la torta ebraica (anche se non so perche') fatta l'altra sera per una cenetta tra amici... Leggera, senza grassi, morbida e  profumata.

2 grosse arancie non trattate
200 gr di zucchero
200 gr di mandorle sgusciate
100 gr di farina
4 uova
1/2 bustina di lievito
Marmellata di albicocche
Tre cucchiai di marsala

Lavare bene le arance e farle bollire in acqua abbondante per almeno 40 minuti.
Nel mixer tritare le mandorle e 100 gr di zucchero. Unire farina e lievito. A parte montare i tuorli con il restante zucchero. Tagliare le arance raffreddate a pezzetti e frullarle nel mixer insieme alle mandorle. Unire i tuorli montati e montare i bianchi a neve ben ferma con un pizzico di sale mescolando dal basso verso l'alto cercando di non smontare i bianchi. Versare in una teglia rivestita di carta da forno o in uno stampo di silicone e cuocere per 45 minuti a 180 gr. Lasciar riposare dieci minuti a forno spento. Sciogliere la marmellata con il marsala e versarla sulla superficie della torta.

lunedì 8 aprile 2013

Emozioni giornaliere

Un bel weekend tra cenette e incontri con amici cari e gita a Torino a vedere la bellissima mostra di Robert Capa a Palazzo Reale.. Oggi solito giro di controlli e tutto va bene.. Ssss e procediamo..
L'emozione di passeggiare abbracciati in una grigia e fredda Torino, guardare le foto, commentarle, sfogliare i libri nel book shop, ridere di quelli che si atteggiano a grandi esperti di fotografia con commenti tipo "guarda che strabiliante taglio lungo... o la luce di questa foto e' sublime..", vedere gli amici e' stato un nuovo pezzetto di vita e di rientro nella normalita'. Queste sono le piccole emozioni giornaliere di cui non dobbiamo mai dimenticare di godere.
Ovviamente nelle emozioni quotidiane rientra sempre anche la cucina perche' mi rilassa, mi svuota la mente, mi da gioia e mi lascia libera di pensare...
In particolare ecco la ricetta delle frittelline di ortica che ho servito come aperitivo e che sono piaciute molto..

250 gr di farina
1/2 bustina di lievito per torte salate
Acqua qb
Sale
Un mazzo di cime di ortica
Olio di semi di arachide
Fleur de sel

Setacciare la farina con il lievito, aggiungere un pizzico di sale e acqua fredda fino ad ottenere una pastella densa. Lasciar riposare due ore. Lavare ed asciugare l'ortica e tagliarla a fettine. Aggiungerla alla pastella. Scaldare abbondante olio (uno spessore di almeno 3-4 cm) in un pentolino a bordi alti e testarne la temperatura con un goccio di pastella (deve subito sfrigolare e venire a galla  e gonfiarsi)
A questo punto versare cucchiaiate di pastella e lasciar cuocere girandola nell'olio. Verranno a galla quasi subito. Sgocciolare le frittelline e farle asciugare su carta assorbente. Spolverare di fleur de sel appena prima di servire.. Ovviamente sono piu buone se servite appena fritte ma, se dovete farne un po e non volete usare una pentola troppo grande, consiglio di scaldare il forno a 100 gradi e man mano conservarle al caldo..

giovedì 4 aprile 2013

Pranzetto con un amico e giro al mercato.. Wow

Dopo un mercoledi di tregua e mille giri e commissioni tra cui una bella rimpatriata al Policlinico a cui sono sempre molto affezionata, questa mattina sono partita come sempre alla volta del San Raf ma e' stto tutto veloce e indolore.. Esami e poi di nuovo a casa (e per fortuna van tutti bene e quindi fino a lunedi siamo tranquilli).
E poi la riconquista delle mie abitudini quindi giro al mercato dove ormai sono dipendente da un banco fantastico, pieno di verdure bellissime che arrivano dall'entroterra ligure con erbe varie come ortiche, broccolo selvatico, tarassaco, borragine e carciofi di albenga etc etc e che, per completare l'effetto "non ti abbandonero' mai più'" mi porta anche a casa la cassettina dei miei acquisti all'ora che voglio.. Fantastico!!
A casa mi son messa a cucinare per un pranzetto con un amico che non vedevo da un po'.. Dal giorno del ricovero al san raffaele a novembre.. Una vita e un midollo fa..
Strudel di puntarelle e primosale, bucatini con totani, agretti e zest di limone e pacchettini di fillo con le mele..
Oddio, a momenti incendio tutto fiammeggiando le mele con il calvados ma a parte questi dettagli mi sembrava tutto buono.. (Le mele erano un po' troppo caramellate ma mi son persa via al telefono e quindi...)

Strudel di puntarelle e primosale
Una vera sciocchezza da fare,  nata dall'esigenza di utilizzare delle puntarelle non piu croccantissime e quindi non adatte per essere fatte in insalata..
Un rotolo di pasta sfoglia
Un cespo di puntarelle
Un etto e mezzo di primo sale
Un filetto d'acciuga sott'olio e uno spicchio d'aglio
Olio evo

In padella ho rosolato l'aglio schiacciato e l'acciuga fino a che l'olio si e' ben insaporito e l'acciuga si e' disfatta. Ho aggiunto le puntarelle fatte a fettine sottili e le ho saltate per qualche minuto nell'intingolo. Devono insaporirsi ma non cuocere troppo. Ho lasciato raffreddare un po e poi ho farcito la sfoglia stesa con le puntarelle e il primosale a dadini. Attenzione al sale perche' l'acciuga e' molto saporita.
Ho arrotolato e chiuso bene sui bordi lo strudel e spennellato con olio e una spolverata di sale.
E via in forno per una ventina di minuti fino a che la pasta non e' stata ben colorita..

Bucatini con agretti e totani (per 4)

250 gr di bucatini
Un mazzo di agretti
4 totani di medie dimensioni
Mezzo bicchiere di vino
Uno spicchio d'aglio
Pane grattuggiato tostato

Portare a ebollizione una pentola d'acqua leggermente salata e sbollentare gli agretti ben lavati e spuntati della parte radicale.
In una padella rosolare in un filo d'olio uno spicchio d'aglio. Scolare con una pinza gli agretti e saltarli a fuoco vivo. Metterli da parte una volta croccanti e nella stessa padella saltare i totani a listarelle e sfumarli con il vino. Cuocere poco per non farli indurire. Nel frattempo, nella pentola in cui si sono cotti gli agretti, cuocere i bucatini. Scolarli conservando un po' di acqua di cottura e saltarli nella padella con i totani e gli agretti sfumando con un mestolino d'acqua. Completare con zest di limone e pangrattato.

Buoni e sani!

I pacchettini di mele non erano altro che una padellata di mele con uvetta, pinoli e miele cotti in padella, sfumati con il calvados (il flambe" di cui accennavo..) e impacchettati in fogli di pasta fillo spennellata con il burro e passati in forno..


martedì 2 aprile 2013

Normalita'...

Fa quasi paura dirlo ma dopo un anno e mezzo di festività trascorse in ospedale o in situazioni surreali finalmente una Pasqua normale... Pasqua con papa' e la mamma di Max, lunedì con amici, spesa al mercato, pizza, pranzetto fuori, passeggiate, camino, libro, coccole.. Brr mi spaventa il solo pensarci..
Oggi solito giro di esami e per fortuna va tutto bene..
Domani vado a consegnare libri e fare un salutino agli amici del Policlinico.. E al pomeriggio al parco con Tatiana a smaltire le mangiate pasquali...
Oggi in dh, come sempre ho incontrato tante persone.. E' sconcertante come molti, che una settimana prima stavano bene, siano crollati e debolissimi.. Oggi una signora che ha fatto il trapianto nove mesi fa e che stava benissimo fino a poco tempo fa era a pezzi, bianca, sudata, debolissima dopo un ricovero di venti giorni per un infezione.. Altri li vedi rifiorire settimana dopo settimana e ti rendi conto di come sia impossibile fare previsioni non solo sull'andamento della malattia ma sul vasto ed imprevedibile mondo delle complicazioni.. Sono piccoli spaccati di vita ed emozioni, paure e speranze.. Tutti si raccontano, soprattutto le persone di una certa eta' o i miei coetanei mentre spesso i giovani non hanno voglia di parlare, chiusi in una ritrosia e spesso con una rabbia che li isola, parlano molto i loro genitori, con un bisogno spasmodico di condividere anche se sotto gli sguardi spesso infastiditi dei loro ragazzi.. Chi parla vuole confrontarsi in una sorta di ricerca di speranze, di ottimismo, di storie positive o paradossalmente di storie peggiori delle proprie.. La privacy viene dimenticata, lasciata forse in quel reparto da cui tutti siamo passati e che ti abitua a condividere con altri le cose più intime.. (Gi argomenti spesso sono come quelli delle mamme "pappa, cacca, vomitino, nanna, etc" - come se fosse normale parlare con un emerito estraneo delle proprie deiezioni..)
Sara' poi che io parlo anche con le colonne di marmo ma mi e' impossibile leggere un libro nelle fasi di attesa.. Chi mi siede a fianco vuole sempre raccontare qualcosa o chiedere rassicurazioni (come se io fossi esperta e potessi darne), sapere cosa ne penso di una certa terapia, se l'ho fatta o meno senza considerare che ogni caso e' a se, o solo spettegolare su qualche medico.. E tutti poi a dirmi "ma lei e' giovane.." Come se per questo tutto fosse facile..