mercoledì 13 giugno 2012

Di quanto sangue abbiamo bisogno..

Sto riflettendo da ieri su come si potrebbe stimolare la donazione di sangue.
Fino a che non ti trovi a contatto con questa malattia e non entri in un reparto di ematologia pensi che le trasfusioni servano per lo più in caso di operazioni chirurgiche ed incidenti.. Personalmente, per terribile ignoranza in materia, non pensavo che fosse tale e tanto il bisogno trasfusionale. Il policlinico, che vanta un numero comunque importante di donatori fissi, spesso si trova costretto a comprare le sacche dagli altri ospedali perché non riesce a coprire il suo fabbisogno.. Poi penso a quanti di noi non ci pensano, vanno avanti nella propria vita professionale dando mille cose per scontate..
Se penso poi che da ragazza, stimolata da una mamma zero negativo e donatrice da sempre (spesso veniva anche chiamata a casa) ero diventata donatrice ma, dopo qualche anno, uno zelante operatore dell'avis mi disse "vabbe' ma lei ha un gruppo così comune che al massimo lo usiamo per fare gli emoderivati (che per altro servono anche loro come il pane), a noi serve gente con il gruppo zero..." Ed io, che di certo non ho mai amato essere bucherellata nelle braccia, ho colto l'alibi al volo per smettere...
Mea culpa pero', mi sarei dovuta informare di più ed avrei capito che uno stupido non può rovinare le fatiche immani che i centri trasfusionali e l'avis fanno da anni.
Oggi, mi raccontava una dottoressa, e' in corso un progetto che coinvolge le scuole superiori, per cui se doni maturi crediti per la maturità. Dice che pero' non ha avuto finora grande successo perché magari vengono una volta e poi spariscono.. Mentre sarebbe importante allargare la base dei donatori stabili, sia per motivi di quantità (si possono fare previsioni migliori) sia per continuare a garantire la massima qualità del sangue che oltre ad essere costantemente monitorato e verificato, proviene da donatori stabili e noti.
Pensavo che forse, se le direzioni del personale ne parlassero in azienda, se si creassero dei momenti informativi specifici, si potrebbe dare più consapevolezza a tante persone giovani ma forse più pronte e mature di un adolescente, e stimolare chi non ci ha mai pensato più di tanto. Parliamo tanto di social responsability, facciamo giustamente le giornate sull'ambiente, quelle di sostegno al banco alimentare, regaliamo le ore del nostro stipendio per le migliaia di tragedie che succedono (perché veramente non c'e mai fine...) e magari potremmo anche spiegare alle persone qualcosa in più sul bisogno di sangue dei nostri ospedali.
E' facile fare la saputella ora.. Lo so! Ma, sia ben chiaro, senza pensare che nessuno possa sentirsi nemmeno lontanamente obbligato dalla propria azienda, penso che siamo talmente bombardati di informazioni che il più delle volte non guardiamo o non vogliamo guardare e che magari nemmeno ci accorgiamo degli appelli a donare che spesso tappezzano la città.

Per chi ne volesse sapere di più ecco cosa riporta il sito dell' Avis su chi può donare:

Condizioni di base per il donatore :
Età : compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero) , 65 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico
Peso : Più di 50 Kg
Pulsazioni : comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive)
Pressione arteriosa:
tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA)
tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA)
Stato di salute : Buono
Stile di vita : Nessun comportamento a rischio

L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni.
La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 volte l'anno per gli uomini e 2 volte l'anno per le donne e da diritto ad una giornata di riposo retribuito dal lavoro.

dove: presso i centri trasfusionali della propria città

2 commenti:

  1. La nostra sezione AVIS da anni fa opera di sensibilizzazione nelle scuole, soprattutto con le quarte superiori, spiegando ai ragazzi quanto sia importante la donazione per aiutare tante persone che hanno bisogno di sangue ed emoderivati.
    I ragazzi sembrano interessati, chiedono informazioni, alcuni vengono al centro trasfusionale per l'accertamento di idoneità. E tanti, troppi, vengono rimandati indietro per via dell'ultima condizione di base tra quelle che hai elencato.
    Assunzione di sostanze stupefacenti, uso smodato di alcol, comportamenti sessuali a rischio... La diffusione di stili di vita pericolosi è impressionante e significa da un lato che abbiamo meno donatori, dall'altro che avremo sempre più potenziali riceventi, perché quei comportamenti spesso portano a conseguenze drammatiche.
    Dobbiamo promuovere la donazione e continuiamo a farlo con impegno e convinzione, ma serve anche una maggiore promozione della cultura della salute, per avere donatori responsabili.

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  2. Anche io come te ho capito l'importanza della donazione del sangue solo quando sono entrata nel mondo dell'ematologia e sono diventata, come si dice, una politrasfusa. Ora, con questa consapevolezza, sono pure un pò arrabbiata di non poter donare ma cerco nel mio piccolo di sensibilizzare chi mi è vicino. Non è facile, perchè come noi prima, le persone non capiscono quanto la disponibilità di sangue sia importante per gli ospedali e per i malati. Grazie di aver riportato in primo piano questo argomento.

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