Mi sono chiesta a lungo in queste ore cosa sia successo nella mia testa l'altro giorno... Perché io sia arrivata all'istante del trapianto così agitata e stressata..
Se ripenso al lungo percorso fatto fino a qui vedo fatiche, sofferenze ma anche una grandissima serenità interiore. Come una consapevolezza che tutto andrà bene, che questa sarà solo la lezione di vita più importante mai affrontata ma che da li saprò liberare la mente, lo spirito e il cuore. Abbiamo fatto un tragitto difficile, io Massimo, papà e tutta questa famiglia allargata bellissima di amici e affetti che mi ha dato forza. Ho vissuto tutto questo percorso in mezzo a medici e infermieri molto umani, vicini, affettuosi con cui mi sono sentita libera di parlare, di sfogarmi, di scherzare e di dire che avevo paura. Sembra quasi ridicolo ma mi sono sentita protetta tra le braccia di tutti, consapevole che tutto questo amore avrebbe portato risultati.
Il percorso al trapianto e' stato travagliato, le attese, le paure di non trovare l'angelo, mi hanno portato ad uno stato di tensione inconscia che forse mascheravo tanto, che dissimulavo nella gioia del risultato... Poi sono entrata in queste stanzette, che sicuramente danno una sensazione strana, difficile da esprimere, ma di isolamento, di gabbia. I giorni di chemio pretrapianto sono andati, bene onestamente, con la mente piena di progetti e aspettative..
Forse non mi sono preparata come avrei dovuto al momento, forse ho sottovalutato la carica emotiva, l'onda di piena che si sarebbe generata nella mia mente e mi sono trovata li agitata, SOLA, sballottata dai farmaci a fare una cosa che per me significa "vita" ma che per loro e' routine.
Come spiegare alle due infermiere che il dire "sono agitata" in realtà nascondeva un terremoto di emozioni. Come spiegare che avrei voluto che stessero li con me, a dirmi tranquilla, e' tutto a posto, ora ti colleghiamo alle macchine ma e' per controllo, a silenziarle appena si fossero messe a urlare perché i battiti o la pressione salivano oltre le soglie.. Come spiegare alla dottoressa che, scientificamente si e' preoccupata del 200 di pressione dal punto di vista fisico e non emotivo che volevo una sorta di abbraccio mentre pensavo, ma va che str...a che sono ora mi viene un ictus proprio prima del trapianto..
Ma siamo fatti strani, la nostra mente e il nostro cuore governano tutto e ci aiutano o ci distruggono, ci fanno guarire o ci abbattono e prostrano senza motivo..
E da li due giorni di prostrazione mentale più che fisica. Come un senso di svuotamento delle energie, una sorta di senso di abbandono.. Che stupida! Proprio ora che il mio nuovo amico sta lavorando per costruirsi casa dentro di me.. Ma pian piano sto ricostruendo la serenità, quel senso di amore e pace che mi ha condotto fino a qui e che domani mi farà tornare a vivere più pienamente che mai.
Una nuova amica, moglie di un compare di sventure, mi ha regalato un bel libro sul senso della guarigione vista da un medico ma non solo da tecnico, molto più da un uomo:
Il mio consiglio e' vivi la tua vita. Dai ascolto alla tua splendida intelligenza interiore. In essa e' contenuto il programma per essere veramente te stesso. In un senso mistico il seme da cui sei cresciuto conteneva il progetto del tuo sviluppo fisico, intellettuale, emotivo e spirituale. Lascia che questo evento si realizzi pienamente; cresci e fiorisci. Fa che la gioia ti guidi e sii ciò che vuoi essere. Non perdere di vista te stesso per inseguire la chimera del successo, essa e' come una scala appoggiata ad una fragile parete. Non permettere che l'età sia di impaccio alla tua realizzazione umana.
E poi, proprio un istante prima di pubblicare il post, ecco comparire davanti alla finestra della camera tre infermiere del day hospital, venute a salutare, vedere come sto e dirmi che mi aspettano prestissimo giù.. E ti ricordi di nuovo che medici e infermieri, quando hanno cuore grande oltre che competenza, ti sanno "abbracciare" anche attraverso un vetro.
Cristina,
RispondiEliminada oggi ci sara' qualcuno che ti pensa e fa il tifo per te anche dall'altra parte dell'oceano!
Un abbraccio fortissimo. Forza!
Giulia
ti chiedi il perche' ti sia successo di agitarti un po' prima dell'intervento? Io mi chiedo come hai fatto a restare calma fino ad allora! Sei stata e sei eccezionale! Questo piccolo momento "no " te lo concediamo con tutto il cuore! Un abbraccio da una delle tue affezionate fans!
RispondiEliminaMa no, perché ti dai della stupida?
RispondiEliminaIl percorso che hai affrontato per arrivare al trapianto è stato impegnativo, ma (relativamente) diluito nel tempo, un carico emotivo a dosi (relativamente) ridotte e (relativamente) costanti.
Non sto minimizzando, eh! So bene che stiamo parlando di livelli emotivi ben sopra la norma; intendo solo dire che sapevi che si trattava della preparazione per "qualcos'altro", un pensiero da tenere in un angolo, un po' anche per scaramanzia, fino a che non fosse diventato reale.
Quando è arrivato il momento per cui ti eri tanto preparata, facendo tutto per bene e sopportando pazientemente per mesi tutta la fatica e il disagio delle terapie e dei ricoveri, ti sei trovata di fronte all'idea che tutto si giocava lì, in un singolo evento, (apparentemente) semplice e veloce. E tutta l'emozione si è concentrata.
Io penso che la tua reazione sia perfettamente comprensibile, e anche il calo di tensione immediatamente successivo ci sta tutto; non giudicarti con troppa severità.
Siamo in tanti dietro al vetro virtuale della rete, come le infermiere del day hospital, a farti ciao ciao e a dirti che ti aspettiamo fuori.
cri è normalissima questa tua reazione anzi..hai tenuto botta sino all'ultimo e li al gran momento calo di tensione ci sta eccome!
RispondiEliminaabbiamo avuto tue news da rossana che ogni tanto fa capolino e oggi ci ha comunciato che stai meglio e che hai anche voglia di wurstel :))
un abbraccio da tutti noi
robi e company