martedì 2 aprile 2013

Normalita'...

Fa quasi paura dirlo ma dopo un anno e mezzo di festività trascorse in ospedale o in situazioni surreali finalmente una Pasqua normale... Pasqua con papa' e la mamma di Max, lunedì con amici, spesa al mercato, pizza, pranzetto fuori, passeggiate, camino, libro, coccole.. Brr mi spaventa il solo pensarci..
Oggi solito giro di esami e per fortuna va tutto bene..
Domani vado a consegnare libri e fare un salutino agli amici del Policlinico.. E al pomeriggio al parco con Tatiana a smaltire le mangiate pasquali...
Oggi in dh, come sempre ho incontrato tante persone.. E' sconcertante come molti, che una settimana prima stavano bene, siano crollati e debolissimi.. Oggi una signora che ha fatto il trapianto nove mesi fa e che stava benissimo fino a poco tempo fa era a pezzi, bianca, sudata, debolissima dopo un ricovero di venti giorni per un infezione.. Altri li vedi rifiorire settimana dopo settimana e ti rendi conto di come sia impossibile fare previsioni non solo sull'andamento della malattia ma sul vasto ed imprevedibile mondo delle complicazioni.. Sono piccoli spaccati di vita ed emozioni, paure e speranze.. Tutti si raccontano, soprattutto le persone di una certa eta' o i miei coetanei mentre spesso i giovani non hanno voglia di parlare, chiusi in una ritrosia e spesso con una rabbia che li isola, parlano molto i loro genitori, con un bisogno spasmodico di condividere anche se sotto gli sguardi spesso infastiditi dei loro ragazzi.. Chi parla vuole confrontarsi in una sorta di ricerca di speranze, di ottimismo, di storie positive o paradossalmente di storie peggiori delle proprie.. La privacy viene dimenticata, lasciata forse in quel reparto da cui tutti siamo passati e che ti abitua a condividere con altri le cose più intime.. (Gi argomenti spesso sono come quelli delle mamme "pappa, cacca, vomitino, nanna, etc" - come se fosse normale parlare con un emerito estraneo delle proprie deiezioni..)
Sara' poi che io parlo anche con le colonne di marmo ma mi e' impossibile leggere un libro nelle fasi di attesa.. Chi mi siede a fianco vuole sempre raccontare qualcosa o chiedere rassicurazioni (come se io fossi esperta e potessi darne), sapere cosa ne penso di una certa terapia, se l'ho fatta o meno senza considerare che ogni caso e' a se, o solo spettegolare su qualche medico.. E tutti poi a dirmi "ma lei e' giovane.." Come se per questo tutto fosse facile..


5 commenti:

  1. io sono riuscita a far parlare anche i muti durante le mie presenze in dh e quando ho terminato le cure i miei nonnini erano dispiaciuti che non sarei stata più li tutti i giorni....ogni tanto li penso, al loro continuo pellegrinaggio per le trasfusioni, cure ecc... io alla loro età non so se ce farei. notte cri a domanitaty

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  2. Eh si cara mia......Lei é giovane!!!!! Nella sua lontana vecchiaia ne avrá cara mia di cose da raccontare!!!!! Tanto parli anche con le colonne, con i sassi, e soprattutto con le persone, che sempre ti ascoltano volentieri!!! Buona notte Iole

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  3. Ciao, ormai è un sacco di tempo che ti leggo in silenzio
    ...che tifo per te...che cerco nel mio piccolo di lottare con te.
    Sono preoccupato se per un po' non trovo i tuoi post...sono felice invece quando leggo che le cose sembrano migliorare e che sei a casa a impastare fare disfare.
    Per uno strano caso del destino sono finito sul tuo blog e non l'ho mai lasciato.
    Non sapevo come scriverti in privato e quindi ti scrivo qui...non che io sia timido ma forse avrei preferito...(da nessuna parte si trova la tua mail, questo prendilo come consiglio per il blog)
    Vorrei raccontarti un po' di me, di chi sono ecc ecc...sempre che te ne possa fregare...ma lo farò nelle prossime mail se ce ne saranno
    Per iniziare ti invito a visitare questo: http://www.incorsaconmarco.it/
    Mi piacerebbe tanto vederti quel giorno!
    Non vorrei sembrarti invadente e la smetto qui nella speranza di poterti riscrivere presto. La mia mail è lucasati80@gmail.com
    A presto. Luca

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  4. Hai descritto molto bene le persone che si incontrano in sala d'attesa! Io in passato ho cercato di condividere molto poi pian piano ho iniziato a isolarmi e parlare solo con mio marito: non per rabbia, nè per ritrosia, forse per saturazione di storie dolorose, o forse per non lasciarmi contagiare dall'ansia che serpeggia, chissà.

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  5. Non e' tanto che sei giovane, e' che sei piena di energia e di forza ! Ok, sei anche giovane , dai... per chi ti ha scritto chiedendoti la mail, sappi che e' meglio non rendere pubbliche le mail (ok, forse appartengo ad un'altra era...) , ma sicuramente Cri, trovera' il modo di fartela avere. Ecche? ci ferma una mail?

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