martedì 25 dicembre 2012

Il secondo Natale in ospedale

Questa notte, con un bel febbrone a 39, riflettevo sulle capacita' della mente umana. L'anno scorso, in questa giornata che adoro, mi sentivo in un incubo in cui ai problemi fisici si univa soprattutto quel senso di perdita di uno dei momenti preferiti dell'anno. Oggi, non so se sia per questa determinazione mai cosi forte orientata alla guarigione definitiva, o perche' la malattia, se lunga, ti crea una sorta di distacco dal quotidiano, sono molto serena. In sostanza non e' Natale, perche' Natale sara' quando potro' festeggiare i primi piccoli traguardi... E' come essersi sposizionati su un piano diverso. Nella mia mente domina solo un unico pensiero e non lascia spazio ad altro.
Ho riguardato al percorso fatto da un punto di vista psicologico e mi chiedo se sia normale questo cammino di evoluzione mentale in cui giorno dopo giorno prendi in carico la tua malattia e ti allontani dagli altri pensieri ed emozioni, diventi oggettivamente piu egoista ed egocentrato e riesci a tenere la nostalgia del mondo al di fuori.. All'inizio la fame di quotidiano, l'attaccamento anche solo ai miei clienti o alle abitudini familiari era straziante. Oggi e' come se non importasse alla luce di un fine ultimo piu' importante.

4 commenti:

  1. Per me e stato natale il giorno nel quale è arrivato il referto del linfonodo sentinella. Negativo la parola più bella che abbia mai sentito. Per me contava solo quello. Ti auguro che arrivi presto, prestissimo il tuo NATALE. Ciao Daniela

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  2. Facciamo l'abitudine a tutto!!!! Peró é bellissimo quando non si perde la speranza, si vede un traguardo, non si perde la volontá proprio nel quotidiano, perché questa é la nostra vita, sempre seguire il corso del fiume....ancora tanti auguri Iole

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  3. Il secondo Natale lontana da casa... ma il prossimo...ti vedo già, in campagna a preparare chissà quanti manicaretti...con le pentoline,regalo del tuo GRANDE PAPA'.
    Un abbraccio. Maria

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  4. Vedrai...sarai premiata!!!! e il prossimo Natale sarai con il tuo papà e il tuo fantastico marito a cucinare le delizie che descrivi nel tuo libro.

    un abbraccio Laura T.

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