giovedì 15 novembre 2012

La mamma e lo studio...

Anche se con un ritardo di un giorno proseguo con i racconti dei ricordi della mia mamma..
sono giornate un po' convulse tra policlinico, corse al San Raffaele e trasfusioni varie ma riesco comunque a ritagliarmi un po' di tempo per questi viaggi nel passato...
Mia madre era oggettivamente una secchiona! Ebbene si lo e' stata da ragazza e lo e' stata tutta la vita...
Una di quelle persone con una determinazione ed una propensione allo studio rara.. Peccato forse abbia scelto di fare innanzitutto  la moglie e la mamma e non abbia proseguito negli studi.. Sicuramente avrebbe fatto cose ottime..
Pero' e' stata una moglie e una mamma felice credo e ha comunque sfogato la sua passione negli studi  sempre, nel corso della vita..
Come dimenticare che fu una delle prime a comprare un computer e a mettersi a programmare in dos (o forse in qualcosa di ancora piu antelucano) passando da una classica olivetti lettera 12 (ossia da una macchina da scrivere nemmeno elettronica) ad un mammozzo gigante di cui nemmeno ricordo la marca ma veramente uno dei primissimi usciti  e senza fare nemmeno un corso.
Manuale alla mano, sigaretta el posacenere, lampada da tavolo accesa e ore piccole a gogo.. Era capace di tirare le quattro e la mattina dopo investirti di parole felice per essere riuscita ad ottenere un risultato che, onestamente, agli occhi assonnati e poco interessati miei e di papa' non sembrava cosi eclatante ma lei si sentiva uan novella Steve Jobs... Allora cercando maggior comprensione a quel punto si rivolgeva di solito al cane che, da fedele amico dell'uomo, rimandava generalmente entusiasmi maggiori...
La cosa divertente e' che faceva tutto cio' non perche' le servisse per lavoro ma per il puro ed unico piacere di appagare la sua curiosita'.
La tecnologia in genere la affascinava e cercava di applicarcisi con massima dedizione e sempre con questo entusiasmo unico e quando, ormai in pensione si iscrisse ad un corso di informatica era divertente vederla borbottare che pero' erano lenti e che lei avrebbe potuto imparare mille altre cose...
Stesso approccio era rivolto alle lingue.
 Da ragazza parlava e scriveva molto bene in tedesco e spagnolo... Poi, il non utilizzo fece si che andassero un po perse (cosa che vale per chiunque credo)
Appena in pensione e superato l'ictus, eccola iscriversi al corso di tedesco...
Un incubo per tutti noi... Adorava sbraitarti in faccia frasi incomprensibili in tedesco per il puro piacere credo di vederti attonito e perplesso...
Ma il peggio dell'imbarazzo e' riuscita a farmelo provare un giorno in cui avevamo deciso di dedicarci ad un giro di shopping...
Io ero felicissima, era una di quelle cose che non avevamo praticamente mai fatto e per me rappresentava un bel modo di stare insieme. In centro in Alessandria incontra una sua compagna di corso (matta da legare come lei per questa benedetta lingua) e si mettono a parlare a voce altissima ovviamente in tedesco (la mia mamma non e' mai stata una di quelle donnine sussurranti) di me, indicandomi e dicendo cose che ovviamente non capivo minimamente e parlavano, parlavano parlavano... Ed io con atteggiamento fintamente distaccato e indifferente a dire " parlate piu piano vi sentono tutti..." .
Ma come si divertiva.... E poi a casa ligia a fare i compiti tutti i giorni...

2 commenti:

  1. Ma che tipa questa mamma.....è bello sapere che poi i figli quando forse hai dato il meglio di te, ricordano proprio ogni minimo particolare!
    Mamma Iole

    RispondiElimina
  2. chissà se si fossero conosciuti bene con Andrès cosa ne sarebbe saltato fuori...ore e ore di bla bla ininterrotto.

    RispondiElimina